Spesso psicoterapia e sostegno psicologico vengono confusi e considerati come equivalenti. Il sostegno psicologico consiste in un servizio di ascolto empatico, attento e non giudicante di cui la persona può avere bisogno in momenti difficili del proprio ciclo di vita. È focalizzato sull’importanza delle risorse al fine di fronteggiare la situazione problematica fonte di disagio, o sulle modalità più adeguate per promuovere l’accettazione di avversità non modificabili. La psicoterapia, invece consiste in una ristrutturazione più profonda del sé e delle dinamiche familiari.

Mi sto formando come psicoterapeuta presso l’European Institute of Systemic – relational Therapies (EIST), un centro di psicoterapia sistemico relazionale.

La psicoterapia sistemico-relazionale fonda le sue radici negli studi dell’antropologo Bateson (anni ’30) e si pone come una rottura all’allora preponderante concezione dei fenomeni mentali come intraindividuali. 

Valeria Ugazio, direttrice scientifica dell’European Institute of Systemic – relational Therapies spiega che la psicopatologia è una lente di ingrandimento della “normalità”. Le dinamiche che si articolano all’interno di una famiglia in cui si è sviluppata una psicopatologia sono semplicemente più accentuate e visibili di una in cui non vi sono problematiche della stessa entità. Come anticipato sopra, la psicopatologia è una modalità di adattamento ad un sistema che, per diverse ragioni, è diventato disfunzionale. L’obiettivo della psicoterapia diventa dunque quello di trovare delle nuove possibilità di relazione in modo che l’intero sistema possa riequilibrarsi anche in assenza della patologia.